Intervista con Elda Brogi

Elda Brogi

Elda Brogi, managing director del magazine online Teutas nonchè professore di Diritto e Comunicazione presso l’Università di Firenze, è il co-docente del corso di Diritto dell’informazione e della comunicazione, svolto durante il periodo propedeutico del Master. Brogi descrive i problemi legislativi dovuti alla diffusione delle nuove tecnologie multimediali, dalla tutela del diritto d’autore alla libertà di manifestazione del pensiero su Internet, alla nuova direttiva comunitaria sui servizi media audiovisivi.

Quali sono gli argomenti trattati durante le lezioni?

Il corso ha come scopo quello di delineare i problemi essenziali della regolazione del sistema delle comunicazioni alla luce delle principali evoluzioni tecnologiche e della convergenza multimediale. A questo scopo verrà prima definita la cornice costituzionale di riferimento e poi descritta più in dettaglio la disciplina della stampa ed editoria (e in particolare i problemi giuridici dell’editoria elettronica), della radiotelevisione, dei cosiddetti servizi media audiovisivi e le questioni giuridiche relative all’uso di Internet.

Qual è allo stato attuale il problema principale nel rapporto tra diritto e nuovi mezzi di comunicazione?

I problemi sono molti. Il problema di cui si parla di più, anche sui giornali, è quello della tutela del diritto d’autore: i nuovi mezzi di comunicazione, come è noto, sono utilizzati con una certa disinvoltura per la condivisione di audio-video coperti da privati. Di qui il dibattito su come tutelare i diritti d’autore, ma anche su come garantire la diffusione in Rete di liberi contenuti.

A mio avviso sono poi molto importanti i temi della tutela della libertà di manifestazione del pensiero in Rete (e relativi limiti, es. onore e riservatezza) e dell’interpretazione della normativa sulla responsabilità degli intermediari di Internet. Quest’ultimo tema è legato a quello più generico della net neutrality: la neutralità della Rete implica che un Internet Service Provider non possa filtrare i dati presenti sul web o preferire alcune applicazioni rispetto ad altre, di qualunque natura siano. Coloro che sostengono la neutralità della Rete paventano, in caso contrario, una Rete nella quale gli ISP (e possibili oligopoli nel mercato degli ISP) diventino progressivamente arbitri di cosa debba circolare in internet. I sostenitori di un ruolo non neutrale degli ISP, invece, affermano che il filtro dei contenuti apporterebbe invece un sensibile calo nelle violazioni della normativa sui diritti d’autore ed una maggiore capacità di banda per altri servizi.

Oltre a queste, molto attuali sono le questioni giuridiche che stanno aprendosi a seguito delle proposte governative di attuazione della nuova direttiva comunitaria sui servizi media audiovisivi, che alla disciplina della televisione tradizionale ne affianca una per i servizi simili a quelli televisivi, ma non offerti in modalità da uno verso molti, come la tv tradizionale, appunto, ma su richiesta individuale.

Quali sono i progetti a cui sta lavorando?

In questo momento sto lavorando all’aggiornamento di alcune parti del manuale di Diritto dell’informazione e della comunicazione a cura del Prof. Roberto Zaccaria ed edito da CEDAM oltre che, come al solito, della mia rivista, Teutas.it Law and Technology Journal. Con Teutas sto organizzando presso il MICC un seminario di due giorni sulla normativa sugli amministratori di sistema e sul cybercrime. Con l’Università di Perugia sto poi portando a termine una ricerca sui temi della partecipazione elettronica.

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