Diego Mencarelli, new media consultant presso Unicoop Tirreno e studente della prima edizione del Master nell’anno accademico 1998/1999, è da anni co-docente del corso di Progettazione di interfacce uomo-macchina, in particolare del modulo dedicato all’accessibilità web e agli standard del W3C. Con Diego abbiamo parlato delle novità e degli ultimi sviluppi legati al tema della web accessibility.
Quali sono gli argomenti trattati durante le lezioni?
Io principalmente parlo di accessibilità, e di come tradurre i principi di usabilità dalla teoria alla pratica di tutti i giorni, dalla progettazione allo sporcarsi le mani con il codice (X)HTML e CSS.
Cerco per quanto possibile di far capire cosa significhi progettare tenendo in mente l’accessibilità, e tentando di ragionare sul principio di inclusione per far capire come l’accessibilità vada vista non tanto per loro quanto per tutti.
Faccio poi riferimento a casi pratici d’uso e per quanto possibile provo a distruggere l’idea che tutta l’accessibilità web inizi e finisca con i non vedenti.
Infine la WAI (web accessibility initiative) e le WCAG (web content accessibility guidelines) del W3C Consortium sono la pietra angolare del corso, e a queste dedico particolare attenzione.
Qual è lo stato dell’arte della web accessibility oggi?
Credo che sia un momento abbastanza di passaggio, nel quale si sta iniziando a raccogliere qualcosa di quanto seminato negli ultimi anni: ne sia un esempio anche in Italia http://www.accessibile.gov.it, che mi sembra il primo sforzo organico di far passare l’accessibilità da una questione puramente legale o tecnica ad assumere anche altre valenze.
Il panorama più vivace rimane comunque quello di Inghilterra, USA e Canada; tra le risorse più interessanti a mio avviso occorre citare la statunitense WebAim.
Aldilà del web registro passi avanti importanti anche nei sistemi operativi: sia Apple che Microsoft dedicano all’accessibilità un’attenzione impensabile fino a qualche anno fa.
Ritornando al web, resta da capire se il passo successivo, che è il più difficile, sarà fattibile rapidamente: ovvero integrare l’accessibilità nello sviluppo di un progetto, e non considerarla una delle cose da fare eventualmente a progetto finito.
Su questo, e sul rischio di creare un concetto di accessibilità legato solo alle linee-guida W3C, si giocano a mio avviso gli sviluppi futuri.
Quali sono i progetti a cui sta lavorando?
Attualmente continuo la mia consulenza per Unicoop Tirreno, che ha portato alla progettazione e creazione della versione online della rivista Nuovo Consumo e che si sta espandendo anche in altre direzioni (video e mail marketing soprattutto). Nel frattempo continuo a collaborare con alcune aziende, per lo sviluppo di siti web ad ogni livello, dal più semplice al più complesso.
Ho la fortuna di essere ancora appassionato del codice (X)HTML e dei CSS e mi piace continuare ad avere anche un ruolo operativo.
Ho in mente anche qualche altro progetto, ma visto il tempo a disposizione mi sa che continuerò a tenerli in mente…